Nell’ambito dell’allergia alimentare distinguiamo solitamente sintomi locali ovvero prurito al palato e alla mucosa orale con spesso vescicolazione e aftosi buccale, e sintomi sistemici che coinvolgono tutto l’organismo come l’anafilassi. 

I sintomi locali sono spesso legati alla reattività crociata polline-alimento (alimenti vegetali che hanno allergeni in comune con i pollini per esempio il melone negli allergici alle graminacee o la mela negli allergici alle betulle) e colpisce fino al 60% dei pazienti con allergia ai pollini. Le reazioni sistemiche ovviamente molto più gravi e pericolose colpiscono circa il 2% ella popolazione. Un recente studio pubblicato nel 2019 sulla prestigiosa rivista JAMA (Prevalence and Severity of Food Allergies Among US Adults) condotto su oltre 40.000 adulti evidenzia come i sintomi sistemici gravi di allergia alimentare possano colpire fino al 10,8% della popolazione americana. In questo studio gli alimenti maggiormente coinvolti erano rispettivamente i crostacei e i molluschi, le arachidi, il latte, altri frutti a guscio (noci, mandorle, noce brasiliana ecc.) e il pesce. Il più frequente ricorso alle cure del pronto soccorso avveniva per gli allergici al sesamo, allergene, a differenza di altri di difficile “riconoscimento” negli alimenti.